Il filologo Luciano Canfora accusa Giorgia Meloni di essere neonazista nell’anima. La leader risponde con una querela.
In un incontro al liceo Fermi di Bari il filologo Luciano Canfora fa una dichiarazione che non piace alla leader di Fratelli d’Italia. Canfora, prima ironizza sul nome del partito: “Come se in Francia ci fosse la Marsigliese come partito politico“, poi incalza inveendo contro Giorgia Meloni. Definisce la leader romana una mentecatta pericolosissima e soprattutto “neonazista nell’anima”. Nel video, infatti, Canfora sottolinea che essendo “una neonazista nell’anima si è subito schierata con i neonazisti ucraini”.
Nel suo discorso Canfora aveva detto: “Anche la terribilissima e sempre insultata leader di Fratelli d’Italia, trattata di solito come una mentecatta, pericolosissima, siccome essendo neonazista nell’animo si è subito schierata con i neonazisti ucraini è diventata una statista molto importante ed è tutta contenta di questo ruolo. Non fa parte della maggioranza di governo attuale ma è una pedina esterna molto comoda per dimostrare che il Paese è unito».
Meloni ha pubblicato su Facebook il video in cui il filologo la definisce in questo modo promettendo di querelarlo. “Ascoltate il filologo Luciano Canfora che, in un istituto scolastico di Bari, mi definisce “neonazista nell’animo”. Parole inaccettabili, ancora una volta pronunciate da una persona che si dovrebbe occupare di cultura e formazione e che invece finisce a fare becera propaganda a dei giovani studenti. La querela non gliela toglie nessuno…»
La scuola prende le distanze dalle dichiarazioni di Canfora
Intanto la preside del liceo ha inviato un comunicato in cui si dissocia completamente dalle accuse di Luciano Canfora a Giorgia Meloni. La preside comunica di prendere le distanze da quelle affermazioni per evitare schieramenti e associazioni politiche di qualsiasi tipo. “Qualsiasi altra asserzione di ordine squisitamente politico, ideologico e personale, per di più avulsa dal contesto oggetto di studio, è esclusivamente da ricondurre alla responsabilità del docente ed è da considerarsi completamente estranea alla dimensione formativa approntata per l’occasione dalla scuola».